Trasformazione delle feste religiose in tributi all’economia e all’ignoranza
Natale e ramadan fanno girare talmente tanti soldi che piano piano saranno trasformate in modo tale che non ci siano più fedeli di una religione o dell’altra. Tutti gli uomini diverranno “consumatori”. Del resto come sta già avvenendo.
Il sentore del natale che cambia negli anni
Manca poco più di 1 mese a natale. A Bologna le prime luci hanno cominciato ad accendersi. Ricordo quando ero piccolo che il sentore delle feste lo si poteva percepire un paio di settimane prima il natale; poi, con il passare degli anni i primi di Dicembre; ed ora a metà novembre possiamo già vedere gli alberelli colorati e illuminati nelle vetrine dei negozi.
Il natale che verrà
Il natale è sempre più cene e consumismo. Dalle istituzioni religiose non si è mai sentito un monito contro il consumismo che pervade questo periodo di feste. Non dimenticando poi che il natale è lo strascico di una festività pagana legata al culto del sole. Questi particolari altro non sono che il preludio di ciò che tra qualche decennio avverrà: si perderà sempre più il concetto religioso della festa, che sarà schiacciato dal contesto economico che la circonda. In asia hanno cominciato da qualche anno a utilizzare il natale per fare girare l’economia. Il natale è la festa che fa girare più soldi al mondo. Un occasione che pochi vogliono lasciarsi sfuggire.
I paradossi del ramadan
Non solo in ambito cattolico il contesto economico sta piano piano schiacciando quello religioso. Nell’islam il ramadan è il periodo dell’anno in cui si consuma più cibo. Per chi non lo sapesse questa festa dovrebbe fare esprimere ai credenti la propria fede tramite la rinuncia e il digiuno. Sebbene si ostinino a sostenere il contrario, anche gli islamici sono uomini, e come tali cadono in un grosso paradosso in cui, invece di digiunare, aspettano trepidanti il tramonto per potere ingurgitare ogni sorta di cibo fino all’alba; mangiando e bevendo come porci e beoni. Tutto molto simile a ciò che avviene a natale, in cui le persone finiscono per stare male a causa delle grandi quantità di cibo ingurgitate.
Natale e ramadan si trasformeranno in semplici feste a favore del dio denaro
Natale e ramadan sono le due feste più importanti al mondo dal punto di vista economico. Difficile che rimarranno come le conosciamo ora ancora per molto tempo. Coloro che vogliono fare girare soldi ed economia non si accontenteranno di vedere i cristiani istituzionalizzati festeggiare una festa e gli islamici festeggiarne un altra. Occorre che entrambi festeggino indistintamente le due feste. Solo così si potranno massimizzare gli introiti che derivano dal commercio aleggiante le due festività. Come fare? Semplice! Basta de-religionizzare le due festività. Piano piano, con il passare del tempo, le due feste perderanno sempre più il loro contesto religioso divenendo semplici festività. Così non ci saranno più distinzioni tra i “consumatori”.
Feste, feste e ancora feste per accontentare lo spirito degli uomini
Ci saranno persone di ogni nazione che spenderanno e mangeranno come forsennati ad entrambi le feste. I soldi gireranno e i governi e i potenti del mondo saranno ben contenti di potersi riempire la pancia e le tasche grazie all’ignoranza delle genti del mondo. Sinceramente provo una profonda tristezza per coloro che durante il periodo natalizio girano come matti per negozi spendendo e comprando a più non posso. Probabilmente molti di quei regali saranno utilizzati solo qualche mese per finire silenziosamente nel dimenticatoio. Ancora più triste vedere stolti e bagordi ingrassare come porci alla faccia dello spirito natalizio! Costoro ignorano i precetti di Dio e seguono solamente i precetti degli uomini, dell’economia e del mondo. Seguono ciò che fa comodo loro, ma non di certo ascoltano lo spirito di Dio.
Gli uomini festeggiano natale e ramadan, ma perdono il loro rapporto con Dio
Questo è quello che vogliono gli uomini e il mondo sarà ben contento di offrirglielo a caro prezzo. Ma non sono i soldi che essi perderanno. Passeranno gli anni e piano piano, i più savi tra loro, si accorgeranno che tra soldi, cibo, regali e bagordigie, ciò che più gli mancherà sarà il rapporto con Dio. Lo percepiranno, ma non saranno più in grado di porre rimedio a questa mancanza; perché ormai il loro cuore sarà chiuso, i loro occhi incapaci di vedere, le loro orecchie non riusciranno più a sentire e il loro spirito sarà confuso tra una cena, un panettone, un regalo sotto l’albero e una canzoncina di natale.
Provo a risponderti (non a convincerti, sia chiaro, adoro la libertà, non sono proprio il tipo che vuole far la predica, ma c’ho preso gusto…ehhehehe 😀 )
“ciò che i discepoli avrebbero fatto per gli altri e non sapendolo il loro gesto sarebbe stato eguale come fosse stato fatto a lui. Chi fa bene una volta nella vita nel nome del cristo ha forse più merito di chi fa bene 10000 volte nella vita perché vuole bene agli altri?”
Legittima domanda. Beh, per farti un piccolo esempio… è come fare del bene alla vicina di casa e farlo a tua mamma. Come vicino lo fai perchè sei una brava persona, per tua mamma perchè sei suo figlio. L’intensità d’amore che impieghi è molto diverso (ma la risposta sarebbe ancora più complessa, non mi ci metto neppure, perdonami :-S )
“Ciò che la maggior parte di persone vede della chiesa non sono quei preti e quelle persone che operano veramente in carità e bontà, ma gli sfarzi, gli eccessi, le menzogne e tutto il contorno del castello cattolico.”
Verissimo, infatti io sono profondamente addolorata e costernata per questa negligenza della Chiesa! Per le menzogne, ecc…
Ma…che dire!? Ci stiamo lavorando 😀
“dell’8×1000. In quel periodo le pubblicità che testimoniano quanto fatto non si sprecano. E chissà quanta menzogna c’è comunque dietro.”
No, menzogne no, tant’è che puoi andare sul sito che loro ti indicano (http://www.chiediloaloro.it/) per vedere quanto fanno.
Ti dirò di più: ci sono istituzioni appartenenti alla Chiesa che si autofinanziano per tirare avanti.
Tieni conto che quel che percepisce un sacerdote come mensilità, è inferiore allo stipendio di un impiegato. Va da sè che quel che fa (oltre al normale lavoro in parrocchia, ecc…) lo deve ricavare dalla gente, perchè il Vaticano (o la diocesi) sostiene solo quando ne vede l’effettiva utilità (come dargli torto, però!?).
“Occorre estirpare la parte malata prima che infetti quella buona, e siamo già in ritardo!”
Infatti è quel che si cerca di fare (con estrema fatica 🙁 )
“Credo che ai più faccia comunque comodo avere alle spalle un’istituzione che, seppur non pulitissima, sia così forte.”
Sì e no. Da un lato stanno tranquillotti perchè sanno di avere le spalle coperte, dall’altra sono tutti “sul chi vive” perchè se fanno un passo sbagliato, zacchete..! Spesso purtroppo vengono osannati (come nella vita) i mediocri e inascoltati i migliori, se non addirittura emarginati.
E’ per questo che ti dicevo che l’istituzione Chiesa è una cosa (come il mondo), quella di Cristo è inserita dentro, ma è quella che soffre di più ed è più nascosta.
D’altronde non è nulla di diverso da quanto accadde a Gesù, se proprio vogliamo fare un paragone attinente.
“A mio avviso chi deve decidersi sono i cattolici. O si svegliano e seguono veramente il cristo (in base ai suoi insegnamenti) e pretandano che lo faccia anche la chiesa cattolica, oppure decidono di seguire il cristo da se, come fondamentalmente dovrebbe essere. ”
Vero, i cattolici devono decidersi, ed oggi è il momento buono, lo richiede la storia, ma seguire Cristo non deve escludere l’appartenenza alla Chiesa di Roma, come fece San Francesco che – pur non compreso – restò obbediente al Papa. Questa sua posizione (come quella di tutti i santi) fu ciò che fede la differenza nella Chiesa di quel tempo. Oggi dovrebbe essere lo stesso: stando dentro, la si cambia; stando fuori, si muore insieme a lei.
Non perchè è la garanzia di essere “ok” come cattolici, ma perchè dentro alla Chiesa (pur marcia che sia) “abita” Cristo. Non si scappa, è così da 2000 anni e non a caso.
Ma poi…volendo fare un esempio terra terra…si lasciano i propri genitori quando si cresce, ma l’appartenenza alla tua famiglia ti rimane fino alla morte. Così per chi ha incontrato la fede in Gesù nella Chiesa.
Se hai preso gusto continua pure. Fa solo piacere.
Il primo contesto che riporti non ti aiuta credo: il cristo ha sempre fatto ben capire cosa intendesse per famiglia e come andavano interpretati e vissuti i propri sentimenti verso essa e verso il prossimo. Se ne parla anche in questo post: La famiglia di Yehosua.
Il secondo punto mi pare puro qualunquismo e un totale sminuimento della questione. Il cristo ha ben chiarito alcune cose sui comportamenti degli uomini: terrà responsabili gli uni per i comportamenti degli altri se i primi si accostano a loro. Tanto più, ritengo, se si fa addirittura parte della loro congrega. Si può parlare una, due, tre volte, ma poi occorre capire le cose. Ai vertici della chiesa sono state fatte capire le cose da tanto tempo e da tante persone. Ma questi ancora non vogliono capire. Che vadano per la loro strada allora. Sono i ciechi guide di altri ciechi di cui il cristo ha parlato.
Circa quanto dici sui finanziamenti capisco, ma credo ti sfugga il concetto di fondo. L’opera della chiesa è quella di ottenere tanti soldi dando l’idea di fare il bene (anche tramite siti come quello da te pubblicato), ma di tutti i soldi che prende solo una parte, una infinitesima parte, finisce a quelle opere. Gli altri dove vanno? In altri commenti dici di essere informata. Avrai letto magari Vaticano S.p.A., io personalmente no, ma ho letto tanti altri libri e visto molti documenti. Ad ogni modo basta osservare per capire, non occorre avere cultura o sapienza per riconoscere il bene dal male. Chi da immagine di se in un modo per poi operare in un altro a me personalmente non piace.
Dici che un prete guadagna meno di un impiegato?!?! E vorrei vedere fosse anche il contrario! Sicuramente guadagna di più di tanti altri lavoratori! Ma di base credo che alla stragrande maggioranza di cattolici e credenti di varie religioni sfugga la relazione tra Dio e denaro. Bastano alcune scritture per ricordarla: “non si può servire a Dio e a mammona”, “date a cesare quel che è di cesare e a Dio quel che è di Dio” “abbandonatevi alla provvidenza”. Chi dimentica questo come può innalzarsi a predicatore e pastore delle genti? Gli uomini di Dio si abbandonano alla provvidenza, come sta scritto. Gli uomini di Dio hanno fede. In ciò che vedo nell’istituzione cattolica e anche in molte piccole parrocchie non percepisco nulla di tutto questo.
Il cristo non si è mai inserito in un’istituzione per cercare di cambiarla. Ha parlato per come doveva. Ha cambiato le cose prendendo la sua croce e portando a termine il suo compito. Chi vuole somigliargli si impegni a farlo realmente e non a sottostare a poteri politici e denaro! Come si può pensare di servire il cristo sottostando ai dettami della chiesa cattolica? Come si può sperare di cambiare le cose se nessuno fa mai nulla? E come si può sperare di ottenere risultati se si cerca solo di salvaguardare la propria posizione di comodo?
Chiesa di Roma? Ma cattolico non vuole dire universale? Perché quindi la chiesa è solo di Roma? La chiesa di Dio è una cerchia di persone che, a mio avviso, è sempre mutata. In qeusti giorni la vera chiesa di Dio è nascosta nel mondo. Non si pavoneggia di certo tra oro e lusso e non vuole fare proseliti di convenienza. Gli uomini di Dio sono nel mondo da sempre e parlano! Dicono ciò che devono dire per la verità che testimoniano! Non si interessano ai soldi, alle conseguenze delle loro azioni e del loro parlare, ne alle congreghe e simili.
Come spesso accade, tra i cattolici si da più importanza all’istituzione piuttosto che a ciò che essa rappresenta. Conta di più la chiesa che Dio. Conta di più avere tanti fedeli piuttosto che veri credenti in Cristo. A mio avviso è piuttosto triste.
Sarebbe un discorso troppo complesso per svolgerlo qui, inoltre tocchi altri punti: nuovi/esatti /errati.
Avrei preferito si alleggerisse il dibattimento e si arrivasse almeno ad un punto, invece vedo che le cose si complicano tra buone citazioni e sentimenti che intravvedo ottimi, ma che arrivano tutti alla medesima conclusione: la Chiesa fa comunque schifo, punto.
Come hai visto non amo la polemica sterile e se ho continuato a risponderti è perchè secondo me hai solo bisogno di guardare le cose da un’angolazione un po’ più equa.
Invece di ricavarne qualche ipotesi migliore si accumulano critiche, cosa posso dirti!? Citarti la storia della Chiesa!? Portarti dati e cifre più consolanti oltre a quelle che realmente esistono e scandalizzano oppure quelle che invece vengono manipolate dai mezzi d’informazione!? Non basterebbe un anno.
Sono attiva da oltre 7 anni nel web e da 1 anno ho abbandonato questo metodo, perchè ho visto che non si arriva a nulla. Quelli che, diversamente da me, tentano una risposta su questo versante, incappano solo in dissertazioni inutilmente infinite.
Mi spiace perchè le tue idee di partenza le condivido e avrei desiderato portarti a pacificarti almeno su un solo punto.
Concludo sapendo di non esserti servita, ti dico solo che sono mamma di un prete e sono nella Chiesa si può dire dalla nascita. Non credere che una madre sia così ingenua da non guardare prima chi suo figlio “sposa” 😉 se oltretutto lei stessa ne fa parte con tanto di laurea in teologia ed impegno costante.
La cecità non è sta sempre nell’occhio di chi guarda, spesso è nell’oggetto che sta in ombra (come ti dissi) e che non sa spendersi per una visione migliore.
Ad maiora
Clelia
PS.
Per “oggetto in ombra” intendo la Chiesa che non sa (non è capace? non vuole? non può?) spendersi per rendere la sua immagine più credibile.
Capisco lo sfinimento. Ritengo però che dicendo che alcuni punti da me esplicato sono errati sarebbe corretto citare quali.
Cercherò di essere breve. Non ho detto che la chiesa fa schifo. Se arrivi a questa conclusione ritengo tu ponga poca attenzione a quanto da me scritto e ti veda, insieme alla chiesa, solamente attaccata. Ma ti garantisco che questa non è affatto la mia intenzione.
Ritengo tu possa si portare dati a favore della chiesa, ma devi essere onesta con te stessa e con i fatti constatando che la chiesa è nata sul sangue. Basta leggere un po’ di storia, non occorre fare una cernita di dati. Credo che negare questo sia ipocrita.
Sarei ipocrita io se volessi sostenere che nella chiesa c’è solo marcio. Ma, nonostante le tue impressioni, non è questo che sto dicendo. Ritengo solo che quando si vive in un certo ambiente da tanto tempo è difficile non divenire istituzionalizzati. Ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza in ambiente parrocchiale cattolico. Posso garantirti di avere visto come funzionano le cose.
Con quanto dico non voglio sottintendere nulla di marcio. Vorrei solo evdidenziare come tutte le istituzioni, basate su regole del mondo, creano persone indottrinate, che spesso (e tra questi particolarmente i preti) parlano per come hanno imparato e studiato, ma capiscono poco di ciò che dicono. Le congreghe cattoliche poi, sono a mio avviso caratterizzate da una grande ipocrisia.
Premetto che non voglio offendere nessuno con il prossimo discorso. Circa i preti ho varie esperienze dirette. Alcuni amici e conoscenti hanno studiato teologia. Taluni hanno seguito il percorso, altri no. Ciò che però ho appurato è che molti di questi, una volta avuto la possibilità di rinsavire dall’indottrinamento subito, hanno ammesso quanto grande sia il lavaggio del cervello che subiscono. Isolamento, indottrinamento e altre pratiche degne di un vero addestramento militare che a mio avviso non crea però soldati di Dio, ma soldati per la chiesa.
Molti di questi ragazzi subiscono pressioni psicologiche e sentimentali che li distruggono come uomini, perché viene chiesto loro di comportarsi come non sono realmente. Essi si creano con il tempo immagini di se stessi e degli altri che sono solo il frutto di fantasie aliene alla realtà. Alcuni hanno la forza di accorgersi di tutto questo e rinsaviscono, ma rimangono comunque nella cerchia cattolica sebbene non gli credano più (il che mette bene in evidenza il potere dell’abitudine e dell’istituzionalizzazione). Altri nasconderanno le loro tragedie molto bene per tutta la vita. Pochi sapranno veramente trovare un convivio tra ciò che sanno e ciò che sono costretti a vivere. Quasi nessuno si batterà per portare realmente quel cambiamento che mi pare anche tu ricnosca essere necessario alla chiesa. Ad ogni modo se lo faranno la loro fine è già scritta ed è una triste fine. Da questo si riconoscono anche i veri martiri di Dio.
Mi spiace tu non abbia voluto rispondere nemmeno a uno degli ultimi quesiti del mio commento. Sicuramente non è facile parlare tramite commenti in un post. Mi spiace ancora di più che tu possa pensare di non essermi servita. Ho letto con attenzione tutto quanto hai scritto e ti assicuro che nonostante non sembri mi porterò a casa molto di quanto hai detto. Magari non come tu avresti voluto, ma ho sicuramente imparato qualcosa.
E’ raro trovare qualcuno che parli con posatezza come te, ed è per questo che ho continuato a risponderti (anche se non come avresti voluto tu, pardon).
Non sono cieca anche se d’abitudine è vero che cerco sempre il “salvabile”, ciò che c’è di buono.
Sono stata molto coinvolta anche in un grosso e “potente” (ahimè) movimento cattolico per decenni, ne sono uscita schifata quando mi sono accorta della loro ipocrisia.
Sono sola da altrettanti decenni e combatto (ovviamente mai compresa) ai margini della Chiesa pur essendo totalmente fedele ai suoi insegnamenti (non indottrinamenti, quelli li aborro) che sono molto pregnanti, ma poco ascoltati e seguiti dagli stessi addetti ai lavori i quali – hai ragione – sono oggetto di indottrinamento essi stessi (e sto parlando anche di chi è prete da vent’anni), ma non come lo descrivi tu (o supponi, non so), bensì al rovescio: oggi, per esempio, i professori del seminario insegnano ai futuri preti a vivere una fede annacquata, scevra di senso profondo e taluni li spingono a ribellarsi ai valori più profondi ed anche alla Chiesa stessa.
L’indottrinamento come lo descrivi tu non c’è più, c’è mancanza di fede, casomai. Chi con entusiasmo vuol vivere la fede, viene emarginato, non deve “esagerare”, come dicono i superiori. Immagina come possano comportarsi coloro che scelgono una strada ma si vedono costretti a vivere come se fossero in un’azienda costretti a sgomitarsi, leccare il c….o o assoggettarsi per timore di essere liquidati in qualche modo (ce ne sono tanti di modi per rendere inoffensivo un prete). Intanto però restano al loro posto chi fa comodo a loro, cioè i meno convertiti, i meno “santi”.
Quindi va da sè che i preti di nuovo pelo escano con tanta confusione, tanta voglia di vivere la loro vocazione, ma tanti ostacoli messi proprio dai loro superiori (nè più nè meno come nel mondo).
Non è cosa nuova che – come dici giustamente tu – la Chiesa abbia martire al suo interno. Oggi ciò è ancora più vero.
Nella mia vita all’interno di essa ho visto (ed anche un po’ subìto) i difetti del loro cammino imperfetto e superficiale: infantilismo, immaturità sessuale, solitudine e quindi attaccamento eccessivo alle persone (con relativi scandali), mancanza di senso di sè (quindi amore per potere più che per i soldi pur di esserci, di sentirsi partecipi, di sentirsi “potenti”), ecc…tutti limiti ai quali volendo si potrebbe porre rimedio se le alte sfere fossero interessati alla loro crescita spirituale più che amministrativa. Invece (le alte sfere) sono i primi ad essere in crisi.
Per contro ci sono persone stupende, ma emarginate, come sempre avviene, ovunque.
No, non intendevo che tu la ritieni uno schifo, perdona l’enfasi, alle volte mi partono parole forti. Sento invece che sei quasi “arrabbiato” per come si comporta, il che è diverso. Presuppone un dispiacere per come invece senti che dovrebbe essere.
Non rispondo ai punti che citi perché davvero sarebbe un discorso infinito. Saprei risponderti su argomenti di teologia e di fede, ma di politica vaticana meno e solo portandoti dati, non argomentandoteli a dovere come vorresti tu. Non so nemmeno se ti ho risposto ora, ho scritto di fretta, scusa.
Ciao
Clelia
Probabilmente sostieniamo le stessi tesi circa questo argomento, sebbene credo ci siano differenze sostanziali in ciò che crediamo. Sono d’accordo con quanto dici generalmente e anche io potrei raccontare tante cose circa come la chiesa può emarginare un prete scomodo.
Continuo a non capire però per quale motivo coloro che hanno una grande fede non comprendano da subito che la chiesa non è l’unica via e non sono obbligati a diventare preti per poterla vivere. Continuo a ritenere però indottrinamenti e deviazioni psicologiche quelle che la chiesa perpetra su ragazzini di appena 18 anni.
Ho fatto il militare e ho visto come il pensiero delle persone può cambiare nell’arco di un anno. Posso solo immaginare ciò che accade in 5 anni all’interno di un seminario circa un contesto così universale come quello della fede.
Ciò che voglio sostenere (e forse mi viene difficile), è che gli uomini non sono legati per forza alla chiesa e non sono costretti a farne parte per combattere i suoi lati negativi; lo possono fare anche dall’esterno. Ad ogni modo ritengo che Dio voglia uomini liberi e non assoggettati da istituzioni terrene. Quest’ultime non fanno altro che conformare il pensiero di tutti, fermare un processo in continua evoluzione come quello della fede, annichilire ogni forma di innovazione e scoperta (sta scritto “cercate le cose nascoste”). Il tutto, come anche tu hai sostenuto, non per fede ma per potere religioso. È proprio alla luce di queste informazioni che non capisco come una persona che ha fede in Dio possa rivederlo in concetti e istituzioni clericali come quelle della chiesa.
Ci sta dentro perchè altrove non sarebbe diverso, se sta fuori rimane una voce fuori campo che poco incide, conviene “lavorare” dall’interno (come ovunque) per poter migliorare le cose.
Non sono tutti 18enni quelli che entrano oggi in seminario. Compagni di mio figlio avevano dai 30 anni in su (lui compreso). La testa rimane pressapoco quella che è tranne per i più fragili e/o sensibili che possono risentire di un andazzo che li può schiacciare (come in caserma), questo sì, ma capiterebbe anche se entrassero a 80 anni.
Beh, l’importante penso sia amare la Verità, ovunque e in qualunque modo si esprima. Dio – se è Dio – è senz’altro più intelligente delle nostre mediocrità e vedrà lui di metterci una mano sulla testa 😀
Tutto sommato il bene dell’uomo non sta mai nelle cose perfette o che calzano alla perfezione; un uomo (una donna) si forma nelle difficoltà ed è tale se nelle difficoltà sa muoversi senza perdere la sua identità…almeno, così penso io.
Buone vacanze 🙂
Ciao Clelia,
la prima frase mi pare un po’ di comodo. Stare dentro è più facile per certi versi. Inoltre si corre il rischio di rimanere influenzati e piano piano ritrovarsi a difendere invece che “lavorare”.
Più che una voce fuori dampo che poco incide, vedo gli uomini che fanno questa scelta come veri uomini di Dio. Tutti i grandi uomini di Dio hanno fatto grandi cose dall’esterno. La chiesa li ha poi fatti passare per uomini di chiesa invece che di Dio.
Non vorrei sembrare il bastian contrario della situazione, ma ritengo che ad ogni modo, indipendentemente dall’età, chi entra in seminario ha seguito un percorso indottrinato. Vero che a 30 anni si ha una buona capacità di ragionamento, ma a mio personalissimo avviso molto di questa capacità è stato perduto.
Ho visto bene come funziona negli ambienti cattolici. Come vengono guardati e considerati quelli che non seguono, quelli che non ubbidiscono, quelli che si ribellano e provano a dire la loro. Il pensiero cattolico è conformato. Anche se ci entri a 30 anni a mio avviso sei conformato. Per assurdo anche se ci entri a 80. Infine se entri in seminario suppongo sia perché credi nella chiesa e non perché vuoi “lavorare” al suo interno no? Al massimo questo lo scopri dopo, quando è troppo tardi, quando ti ritrovi rassegnato a ciò che hai capito.
Concordo con la tua ultima frase. Sebbene ritengo che non si possa pensare che tutto ciò che facciamo sia bene così perché tanto risolve tutto Dio. Circa l’identità forse non ho ben capito, ma ricordo che sta scritto “abbandonatevi all provvidenza”. Quante persone lo fanno oggi? A mio avviso quasi nessuna. Abbandonandosi alla provvidenza si perde veramente la propria identità… per riscoprire davvero chi siamo.
Grazie dell’augurio. Sono state buone vacanze. Spero lo siano state anche per te 🙂
Alla fine vi siete fidanzati?